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La Città Nuova“Sentiamo di non essere più gli uomini delle cattedrali, dei palazzi, degli arengari; ma dei grandi alberghi, delle stazioni feroviarie, delle strade immense, dei porti colossali, dei mercati coperti, delle gallerie luminose, dei rettifili, degli sventramenti salutari.Noi dobbiamo inventare e rifabbricare la città futurista simile ad un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico in ogni sua parte, […] La casa di cemento, di vetro, di ferro deve essere sull’orlo di un abisso tumultuante: la strada, la quale […] sprofonderà nella terra per parecchi piani che accoglieranno il traffico metropolitano, e saranno congiunti, per i transiti necessari, da passerelle metalliche e da velocissimi tapis roulants.Il problema delll’architettura moderna non è un problema di rimaneggiamento lineare[…]. Non si tratta di trovare nuove marginature di finestre e di porte, ma di creare di sana pianta la casa futurista […] con ogni risorsa della tecnica, determinando nuove forme, nuove linee. L’archittettura futurista deve essere nuova come è nuovo il nostro stato d’animo.”Sant’Elia (1888-1916)